Gli Stati Uniti hanno inaugurato la guerra di sesta generazione.

Uno studio mostra come il nuovo modello di guerra (guerra di Sesta generazione) sviluppato dagli Stati Uniti (ma applicato di fatto da tutti gli eserciti N.A.T.O. e dagli eserciti più avanzati del resto del mondo) viene applicato pesantemente in Ucraina contro la Russia. Il vero scontro avviene a livello percettivo: si tratta di modellare la narrativa della guerra aggredendo il modello proposto dallo stato nemico presso i suoi cittadini.  Progetti molti complessi prevedono di riuscire a inviare messaggi, foto, filmati direttamente sui telefoni cellulari dei cittadini russi attuando strategie di micro-marketing che segmentano il tipo di messaggi secondo le diverse stratificazioni e divisioni della popolazione russa, ad esempio secondo compartimentazioni etniche.  Il paese aggredito deve essere avvolto da una nebbia sempre più fitta, pervasiva e opaca di informazioni, fino a creare una profonda dissonanza cognitiva e nausea, odio o disgusto verso le operazioni militari intraprese dal proprio governo. Il fine è provocare uno scollamento morale e psicologico fra governo e popolazione, demotivazione, paura e vergogna nelle forze combattenti. L’obiettivo massimo,  in ultima istanza, è una rivoluzione arancione o di palazzo che porti a un cambio della leadership.  Questa propaganda non va confusa con l’azione di info-war condotta all’interno dei paesi N.A.T.O., su giornali, televisioni e siti “civetta” di controinformazione:  qui gli obiettivi sono diversi, così come gli strumenti messi in opera.

Ma sbaglieremmo se pensassimo che questa guerra di sesta generazione che si accompagna senza soluzione di continuità a tutte le forme tradizionali di guerra cinetica) sia usata solo contro uno stato con cui si è in guerra dallo stato nemico; l’esperienza dimostra infatti che siamo di fronte a un modello che viene abitualmente messo in opera anche dai governi all’interno del proprio stato,  contro il popolo a favore del quale dovrebbe essere svolta ogni azione di governo: si pensi alla gestione del Covid, in occasione del quale i governi hanno fatto ricorso a un gigantesco insieme di strumenti di propaganda, instaurando un vero regime di terrore collettivo, artificialmente prolungato e finalizzato a giustificare lo stato d’emergenza e l’imposizione dell’obbligo vaccinale. Anche in questo caso i telefoni cellulari e la dipendenza da essi per l’informazione, la connettività globale alla Rete, i social-media più utilizzati sono diventati strumenti capillarmente diffusi e totalmente pervasivi di disinformazione di stato e di manipolazione delle coscienze.  Ecco un interessante studio su questi temi:

Finora la guerra di 5a generazione (5G è stata condotta attraverso mezzi militari non cinetici, ingegneria sociale, disinformazione sociale, guerra finanziaria, guerra informatica), intelligenza artificiale e droni. Durante il periodo dell’amministrazione Obama, questo tipo di guerra è stata svolta principalmente da un programma che prevedeva l’uso intensivo di piattaforme di combattimento robotiche (droni d’attacco) in zone di conflitto a bassa intensità come la Somalia, il Pakistan settentrionale, nel Sahel e altrove.

Nei giorni scorsi, le banche dati di tutti i cittadini russi che hanno o hanno avuto un numero di cellulare sono state utilizzate nell’ambito di un programma dedicato, supervisionato da un ente sussidiario del Dipartimento di Stato, per la trasmissione di SMS contenenti documenti (fotografie e video) del massacro di Bucha in Ucraina, attribuendolo alle forze russe. Si tratta di una guerra psicologica che mira a  minare la narrativa russa ufficiale e le  narrative alternative, a beneficio della narrativa ufficiale statunitense.

Questo uso mostra che le capacità di guerra psicologica asimmetrica degli Stati Uniti sono riuscite a utilizzare le infrastrutture degli operatori mobili con sede in Russia eludendo i device di controllo, per rivolgersi direttamente alla popolazione russa tramite telefoni cellulari. Questo è solo il primo passo. Il secondo sarà l’invio di video personalizzati adattati all’humus culturale locale di ciascuna etnia della Federazione Russa.

Questi metodi consentiranno presto a un capo di stato straniero di parlare direttamente alle popolazioni di un altro stato in modo attivo e probabilmente interattivo. L’Internet delle cose e i sistemi scalabili come Starlink rappresentano in questo preciso contesto una posta in gioco importante nella   psychological warfare  e nella info-war”.

Fonte: https://strategika51.org/2022/05/13/la-guerre-de-6e-generation/

Traduzione : Matteo D’Amico

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