Passi verso il governo mondiale e tentativi di resistenza: il nesso fra la gestione del Covid in Russia e la guerra in Ucraina

Lo studio che allego è del novembre 2021 e ritrae in modo perfetto e molto profondo la situazione nella Federazione Russa in quel momento: in tutto il mondo occidentale stavano venendo varate in quello stesso periodo leggi di una gravità senza precedenti per obbligare le persone a vaccinarsi.  Ricordiamo in Italia l’obbligo per i lavoratori di alcuni settori (ex.: scuola) non vaccinati, anche se in perfetta salute e privi di sintomi, di fare un tampone un giorno sì e uno no per accedere al luogo di lavoro; la necessità di green-pass per entrare in qualunque locale pubblico; la pratica impossibilità di incontrare parenti anziani nelle RSA; lo stabilire come requisito essenziale per il personale sanitario e il personale della scuola l’essere vaccinati; le mille altre norme astruse e contradditorie mirate a rendere complicata o impossibile la vita a chi si ostinava a rifiutare il vaccino. Su tutte le folli e ingiustificate decisioni prese dai governi poche hanno superato quelle relative all’obbligo di indossare le “mascherine” a scuola e nei luoghi chiusi, essendo certo che la mascherina non solo non può in nessun modo fermare un contagio, ma, a lungo termine, danneggia la salute.

Sappiamo come una pressione così violenta per obbligare popoli interi a un trattamento sanitario non ha precedenti in tutta la storia e la cosa è aggravata, nella sua kafkiana assurdità, dal fatto che il trattamento in questione  -il vaccino- era un trattamento sperimentale, poco testato (o sottoposto a test addomesticati), che molti scienziati e medici di grande competenza avevano spiegato pubblicamente essere ricco di potenzialità estremamente critiche e negative per il corpo umano, trattandosi di un siero genetico in grado di alterare permanentemente l’organismo in cui veniva iniettato e, in particolare, il  sistema immunitario.

Durante la chimera pandemica alimentata dal mass-media abbiamo visto anche testare e rendere operativo un sistema di green-pass ancorato a codici QR e utilizzanti il cellulare come vettore fondamentale e strumento di controllo per accedere ad aeroporti, ospedali o altri luoghi pubblici. Ebbene  durante la svolta totalitaria che ha travolto l’Occidente grazie al continuo stato di “emergenza” alimentato artificialmente con la scusa del Covid, non tutti si sono resi conto del fatto che gli stessi fenomeni si stavano producendo praticamente in tutto il mondo, con la parziale eccezione dell’Africa. La Russia stessa, vista da Occidente, è stata percepita in modo confuso come forse più libera nella sua risposta al Covid degli stati europei, meno legata a imposizioni che arrivavano da centri di potere opachi e del tutto estranei e superiori  ai governi nazionali.

Ebbene, contrariamente a quanto molti hanno pensato, anche la Russia è stata invece sottoposta alla stessa pressione, allo stesso regime di totalitarismo sanitario che abbiamo visto in Europa, ad esempio.  Il caso russo però dimostra con particolare chiarezza la struttura e le finalità profonde del progetto che è stato iniziato con la montatura del Covid. Riassumiamo qui le evidenze che lo studio ci permette di cogliere e ne diamo una breve valutazione:

  1. In Russia, come nel resto del mondo, i vertici del sistema bancario e sanitario, sono strettamente intrecciati ai centri di potere mondialisti anglosassoni più influenti, alle più importanti banche mondiali, nonché a think tank come il World Economic Forum.
  2. I dirigenti dell’apparato sanitario pubblico hanno manipolato i dati sulla mortalità e favorito l’allarmismo sul Covid;
  3. Il vaccino Sputnik V non presenta differenze sostanziali rispetto a Pfizer e Moderna e con queste due aziende i rapporti sono sempre stati organici e profondi.
  4. La pressione per l’obbligo vaccinale ha superato per durezza e intensità quella di molti altri paesi;
  5. Tamponi, green-pass e codici QR sono stati imposti capillarmente;
  6. Chi resisteva all’imposizione del vaccino è stato sottoposto a pressioni fortissime e minacciato di perdere il lavoro;
  7. Si sono fatti potenti passi avanti per valutare l’introduzione del rublo digitale (abolizione del contante)
  8. Il presidente Putin ha inizialmente tentato di frenare sull’obbligo vaccinale, ma è stato costretto (si presume) a cedere dall’élite di potere russa legata all’Occidente che controlla l’intero apparato finanziario.

In tale contesto, dove emerge un presidente tutt’altro che onnipotente e libero da influenzamenti nascosti, ma estremamente intensi, la guerra in Ucraina potrebbe rappresentare forse un ultimo tentativo di vincere la lotta mortale con il Governo Mondiale che sta sorgendo in modo apparentemente irresistibile. Putin rappresenta un’area dell’élite russa, costituita in larga misura dalla parte più sana dei servizi di intelligence ex-sovietici, sinceramente patriottica e consapevole del bene inestimabile rappresentato da una vera sovranità politica.

La guerra in Ucraina in questo contesto ha una rilevanza che va ben oltre lo scontro fra U.S.A./N.A.T.O. e Russia: gli Stati Uniti infatti sono solo il Golem super-armato di ben più significativi centri di potere occulti (che lavorano alacremente all’edificazione del Governo Mondiale); la Russia a sua volta non conta tanto come stato in sé, ma come pietra d’angolo che ispira e regge tutto lo schieramento degli stati multipolaristi (ovvero avversi al Governo Mondiale). Lo scontro in atto può essere decifrato però solo se si comprende che anche negli stati uniti nella lotta a favore del multipolarismo (Russia, Cina, India, Iran, per citare i più importanti) non si ha alcuna compattezza interna, perché in ognuno di essi il Governo Mondiale  che sta sorgendo ha affondato, da molto tempo, innumerevoli tentacoli visibili e invisibili, recidere i quali è molto complesso e difficile.

Siamo nel campo delle ipotesi, ma non si può escludere che Putin abbia deciso di affrontare i rischi dell’Operazione Speciale in Ucraina (che è destinata molto presto a diventare guerra in senso stretto) proprio per recidere i mille lacci e legami che dal 1991 in poi si erano stretti fra Russia e Occidente: significativa, a questo proposito, la fuga in massa di oligarchi e banchieri ebrei dalla Russia e dall’Ucraina verso Cipro, Israele e altri paesi più “ospitali”.

La guerra in corso è solo un fenomeno di superficie, la vera lotta è quella per evitare che si completi il processo iniziato con il Covid: ovvero il controllo assoluto delle persone attraverso mappatura genetica dell’intera popolazione, green-pass e QR permanenti e universalmente imposti, microchip e presa di possesso del corpo dei cittadini attraverso vaccini genici obbligatori, sterilizzazione di massa  e politiche malthusiane pianificate centralmente, decrescita economica, deindustrializzazione, profilazione e tracciabilità dell’impronta ecologica dei cittadini-sudditi, robotica e Intelligenza Artificiale al posto del lavoro umano, salari di cittadinanza e dipendenza totale dallo stato per la massa atomizzata e smarrita delle persone.  Questo quadro distopico, dove anche la nascita e la morte saranno sottratte alla natura e alle sue leggi per divenire strumenti del potere attraverso la fecondazione artificiale e l’eutanasia, è prossimo ad essere attuato se la Russia  viene sconfitta in Ucraina.

Con tutti i suoi limiti, difetti e problemi (a partire dal dramma del suo aderire alla setta greco-scismatica, rimanendo separata dall’unica, vera Chiesa Cattolica) la parte “sana”, sovranista e patriottica, della Russia attuale (simbolicamente incarnata dal presidente Putin) va riconosciuto che svolge un ruolo “katekhontico”, ovvero un ruolo, per quanto imperfetto e parziale, di freno all’avanzare delle forze anticristiche.   Non è un caso che le autorità della Chiesa cattolica, deviate in senso modernista, siano schierate compattamente con l’Ucraina e con la N.A.T.O. con un Papa che sembra entrare sempre più pienamente nel ruolo inquietante di “cappellano” del Nuovo Ordine Mondiale.  Ecco lo studio:

 

“Io credo che noi siamo di fronte a un male che non ha l’eguale nella storia umana”

Intervista di Mike Whitney a Riley Waggaman (corrispondente da Mosca)

Domanda 1 – Avevo l’impressione che Putin si opponesse alla vaccinazione forzata, ma lei dice che i russi sono costretti a farsi prendere in giro. Come funziona? I governatori locali stanno agendo unilateralmente e imponendo mandati sui vaccini alle spalle di Putin o sta succedendo qualcos’altro?

Riley Waggaman- La posizione di Putin sulla vaccinazione obbligatoria si è probabilmente evoluta nel tempo. A marzo, ha descritto tali politiche come “controproducenti”. Poi, all’inizio di giugno, ha detto che il vaccino sarebbe stato disponibile per chiunque lo “volesse”, sottolineando che le autorità devono fare un lavoro migliore per “chiarire la necessità” di essere vaccinati. In particolare, ha apertamente deriso alcuni degli incentivi (“birra e salsiccia gratuite”) utilizzati all’epoca dai governi occidentali per invogliare le persone a rimboccarsi le maniche. Due mesi dopo, il presidente russo ha sostenuto che la vaccinazione dovrebbe rimanere volontaria, pur stabilendo che ora è “necessario” creare “diversi tipi di incentivi” per aumentare l’assorbimento.

Qualunque sia la visione personale di Putin sulla vaccinazione obbligatoria, la realtà è che la capitale russa ha introdotto la prima politica di vaccinazione obbligatoria del paese a metà giugno, che ha richiesto a vari settori aziendali di soddisfare una quota di vaccinazione del 60% tra i dipendenti. I lavoratori che hanno rifiutato il colpo rischiavano di essere sospesi a tempo indeterminato senza retribuzione (o, in parole povere, di “essere licenziati”). Molte altre regioni hanno seguito l’esempio con mandati simili (e ancora più rigorosi).

Dopo le elezioni della Duma di Stato a fine settembre, le regioni russe hanno iniziato ad adottare in massa mandati sui vaccini e pass “sanitari” codificati QR. Tutti gli 85 soggetti federali della Federazione Russa hanno ora regole di vaccinazione obbligatoria (alcune più severe di altre). Ad esempio, nell’Oblast di Leningrado, tutte le organizzazioni statali, municipali e private devono garantire che il 100% dei dipendenti sia completamente vaccinato o abbia un’esenzione medica o una prova di precedente infezione negli ultimi sei mesi. I non-vaccinati dovranno essere testati ogni 72 ore. Non fatevi ingannare dalle scappatoie: la stessa regione ha ordinato ad alcuni settori di vaccinare l’80% dei propri dipendenti entro settembre. La stessa strategia di incrementalismo viene impiegata in tutta la Russia. Alcune parti del paese stanno persino negando le cure mediche di routine a coloro che non hanno un codice QR. Una regione ha recentemente annunciato che in quattro distretti, tutte le persone non vaccinate avrebbero dovuto autoisolarsi: un blocco “in stile Austria” (che in realtà era ispirato da un blocco in stile Tatarstan). A San Pietroburgo e in molte altre parti del paese, la vaccinazione è ora obbligatoria per tutte le persone di età superiore ai 60 anni.

La Russia è ora pronta a implementare un sistema di codici QR a livello nazionale da utilizzare per quasi tutti gli aspetti della “vita normale”. Supponendo che la legislazione passi alla Duma di Stato, queste restrizioni che trasformano la società  – che priveranno i non vaccinati della libertà di movimento e di commercio, rendendoli essenzialmente cittadini di seconda classe –  entreranno in vigore a febbraio.

Le regioni russe stanno agendo contro la volontà del Cremlino mentre stringono le viti sulla vaccinazione obbligatoria? In realtà, tutte le prove disponibili suggeriscono esattamente il contrario. Il portavoce presidenziale Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti il 7 ottobre che “qualsiasi misura che possa incoraggiare più persone a vaccinarsi è buona”. Una settimana dopo, Peskov ha accusato i russi non vaccinati (la maggior parte del paese) di fare una scelta “irresponsabile” che “uccide”. Il Cremlino ha sputato questo tipo di retorica sconcertante e incendiaria per mesi. Il 17 giugno, un giorno dopo che Mosca ha annunciato il suo regime di inoculazione obbligatoria, il portavoce di Putin ha spiegato che il “principio” della vaccinazione non obbligatoria “generalmente rimane”, ma i russi non sono abbastanza proattivi nella richiesta di essere vaccinati. Il giorno dopo, Anna Popova, capo dell’Agenzia russa per la protezione dei diritti dei consumatori e il benessere umano (Rospotrebnadzor), ha descritto l’immunizzazione obbligatoria come un “nuovo strumento” che può essere utilizzato come il governo ritiene opportuno.

Popova ha recentemente dichiarato che le restrizioni COVID termineranno solo dopo che “tutti” saranno vaccinati. Con oltre il 50% degli adulti russi ancora non vaccinati quasi un anno dopo l’inizio del programma di inoculazione di massa del paese, come intende il governo russo far sì che ciò accada?

Domanda 2 – Ho letto un bel po’ dei quattro principali vaccini in Occidente, ma non so quasi nulla dei vaccini russi. Puoi aggiornarci su queste iniezioni? In particolare, vorremmo sapere se usano la stessa tecnologia sperimentale “gene-based” impiegata da Pfizer, Moderna, J&J e AZ?

Riley Waggaman- Ci sono diversi vaccini russi COVID. Sputnik V, sviluppato dal Gamaleya Center del ministero della salute, è di gran lunga il farmaco più comunemente usato, e quindi è quello che merita il maggior controllo. Sputnik V si basa sulla piattaforma vettoriale di adenovirus umano di Gamaleya (Ad26 e Ad5), progettata per trasportare materiale genetico nelle cellule. Se si esamina il brevetto per il vaccino antinfluenzale di Gamaleya (che è pubblicato sul sito ufficiale di Sputnik V), la tecnologia ora utilizzata per Sputnik V è apertamente indicata come un “vaccino genetico”.  È interessante notare che il direttore di Gamaleya, Alexander Gintsburg (J), ha affermato che non ci sono differenze “significative” tra Sputnik V e il vaccino di AstraZeneca.

Un’affermazione comune fatta dai funzionari russi e dai media è che non c’è motivo di preoccuparsi della sicurezza a lungo termine di Sputnik V perché si basa sulla piattaforma di adenovirus umano “provata” di Gamaleya. Il problema con questo argomento è che prima dello Sputnik V, Gamaleya aveva ripetutamente fallito nel portare sul mercato un “vaccino genetico”. Un tentativo ha provocato uno scandalo di appropriazione indebita, mentre altri prototipi non sono mai stati presentati per l’approvazione formale, suggerendo che mancavano i dati di sicurezza ed efficacia necessari per ottenere il via libera dalle autorità di regolamentazione.

In termini di sicurezza, in che modo lo Sputnik V si sovrappone al vaccino di Pfizer e ad altri vaccini a mRNA? Difficile dirlo. La Russia non ha un database simile a VAERS per segnalare sospetti eventi avversi tra il pubblico in generale. In effetti, non ci sono dati regolarmente aggiornati e pubblicamente disponibili su eventuali complicanze post-vaccinazione in Russia. Sembra che la posizione del governo russo sia che non esistono. Ma medici e legislatori raccontano una storia diversa, supportata da un database informale di sospette morti legate al vaccino. Imperterrite, le autorità hanno paragonato questi cittadini preoccupati a “terroristi” e ora minacciano i medici “anti-vax” con multe e persino il carcere, in sostanza rendendo qualsiasi professionista medico che mette in discussione il vaccino un sospetto criminale agli occhi del governo russo.

C’è un altro elemento altrettanto allarmante nel confronto tra il vaccino Sputnik e mRNA. Ora c’è un enorme corpo di prove che dimostrano che i vaccini a mRNA possono causare gravi effetti collaterali e persino la morte. Ma gli stessi sviluppatori di Sputnik V sostengono apertamente l’utilizzo del colpo di Pfizer in Russia. Dmitry Shcheblyakov di Gamaleya, che ha contribuito a creare il jab di punta della Russia, ha recentemente affermato che ci sono chiari “vantaggi” nel mescolare Sputnik V con “diversi vaccini realizzati utilizzando tecnologie diverse”. Kirill Dmitriev, ex banchiere di Goldman Sachs, educato ad Harvard, capo del Russian Direct Investment Fund (RDIF), che fornisce finanziamenti per Sputnik V, ha annunciato il mese scorso che la ricerca congiunta con Pfizer era già in corso e ha espresso fiducia che un cocktail Sputnik / Pfizer sarà una “combinazione di grande successo”. Secondo quanto riferito, una simile “ricerca congiunta” è stata condotta con Moderna.

Ci sono anche domande su chi, o cosa, è effettivamente dietro Sputnik V. Nel maggio 2020, la più grande banca russa, Sberbankha creato una filiale, Immunotechnology LLC, per aiutare a “trasferire la tecnologia” relativa al vaccino. Il CEO di Sberbank, Herman Gref, fa parte dell’International Council di JP Morgan ed è anche membro del consiglio di amministrazione del World Economic Forum. Gref afferma di aver ricevuto il vaccino nell’aprile 2020, il che lo renderebbe una delle prime persone al mondo a ricevere lo Sputnik V (in realtà, mesi prima che fosse persino conosciuto come “Sputnik V”).

Mentre i russi diventano sempre più preoccupati per la “QR-izzazione” del loro paese, vale la pena notare che Sberbank sta sviluppando un sistema di pagamento basato su codice QR, mentre Gref ha giocato con l’idea di creare una valuta digitale “Sbercoin” in collaborazione con JP Morgan.

Domanda 3 – La tua risposta è di così vasta portata, non sono sicuro di come seguirla. In primo luogo, confermi che lo Sputnik V è un “vaccino genetico” che suggerisce che i rischi di sanguinamento, coaguli di sangue e autoimmunità sono gli stessi in Russia come negli Stati Uniti. Poi, dici che c’è una connessione tra il creatore del vaccino russo e Pfizer, nonché con alcuni “ex banchieri Goldman Sachs istruiti ad Harvard “la cui organizzazione” fornisce finanziamenti per Sputnik V. Infine, suggerisci che il finanziamento per l’operazione vaccinale potrebbe provenire dal CEO di Sberbank, Herman Gref, che fa parte del Consiglio internazionale di JP Morgan ed è anche membro del consiglio di amministrazione del World Economic Forum.

La sua risposta sottolinea il sospetto che questi vaccini siano la pietra angolare di un progetto molto più ampio volto a ristrutturare l’economia globale e, forse, ridurre la popolazione mondiale. Dove si inserisce Bill Gates in questo quadro?

Riley Waggaman – Gates si inserisce sicuramente nel quadro. L’ex ministro della salute russo, Veronika Skvortsova, è membro del consiglio di amministrazione del Global Preparedness Monitoring Board (GPMB). Creato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Banca Mondiale, il GPMB ha ricevuto generosi finanziamenti da Gates (che è anche uno dei principali contributori dell’OMS, ovviamente). Indovina chi altro è sulla scheda di GPMB? Anthony Fauci, così come Chris Elias, Presidente del Programma di Sviluppo Globale di Bill & Melinda Gates. Come RFK Jr. ha dettagliato nel suo libro appena pubblicato, GPMB funge da

“collettivo autorevole nella vita reale per imporre regole durante l’imminente pandemia. Lo scopo di questo cosiddetto organismo di monitoraggio e responsabilità “indipendente” era quello di convalidare l’imposizione di controlli statali di polizia da parte di leader politici e tecnocrati globali e locali, approvando i loro sforzi per intraprendere il tipo di azioni dure che la simulazione di Gates modellava: sottomettere la resistenza, censurare spietatamente il dissenso, isolare le economie sane e al collasso e costringere la vaccinazione durante una prevista crisi sanitaria mondiale.
[…]
Nel giugno 2019, circa venti settimane prima dell’inizio della pandemia COVID, il dottor Michael Ryan, direttore esecutivo del programma di emergenze sanitarie dell’OMS, ha riassunto le conclusioni del rapporto sulla pandemia di GPMB, avvertendo che “stiamo entrando in una nuova fase di epidemie ad alto impatto” che costituirebbe “una nuova normalità” in cui i governi di tutto il mondo rafforzerebbero il controllo e limiterebbero la mobilità dei cittadini”.

Qualcuno di queste cose suona familiare?

Nel gennaio 2020, solo pochi mesi prima che il mondo fosse sconvolto dai blocchi e dalle restrizioni COVID, Skvortsova si è dimessa da ministro della salute della Russia come parte di una scossa del gabinetto di Putin. Una settimana dopo è stata nominata capo dell’agenzia biomedica federale russa (FMBA). Come capo della FMBA, ha svolto un ruolo fondamentale nei primi giorni della risposta russa al COVID e in seguito ha prodotto dati che mostravano che Mosca era stata sopraffatta dal “ceppo Delta”. Le sue scoperte hanno fornito la base “scientifica” tanto necessaria per giustificare il mandato vaccinale obbligatorio altamente impopolare della capitale. Come ministro della salute, Skvortsova ha presieduto uno scandalo di manipolazione dei dati durato anni che coinvolge tassi di mortalità fraudolenti. La frode era così palese che il governo russo ha persino ammesso che i loro report di dati erano “addomesticati” (i governatori regionali del paese sono stati incolpati e gettati sotto l’autobus da Dmitry Medvedev).

Per quanto riguarda la ristrutturazione economica “innescata dal COVID”: il governo russo ha apertamente abbracciato la quarta rivoluzione industriale del World Economic Forum. In ottobre, il governo russo e il WEF hanno firmato un memorandum sulla creazione di un Centro per la quarta rivoluzione industriale in Russia. La Russia ha già adottato una legge che consente “regimi legali sperimentali” per consentire alle aziende e alle istituzioni di implementare l’intelligenza artificiale e i robot nell’economia, senza essere gravati dalla burocrazia normativa. Tornando a Gref e al suo Sbercoin digitale: la banca centrale russa sta già pianificando di testare un rublo digitale che, tra le altre caratteristiche ingegnose, potrebbe essere utilizzato per limitare gli acquisti.

Molti sono probabilmente a conoscenza dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Bene, c’è un piano di Mosca 2030, ed è piuttosto straordinario. Il progetto per la capitale russa richiede “passaporti genetici” che possono essere utilizzati per somministrare “terapie geniche”. Un documento che prevede la vita a Mosca entro la fine del decennio parla anche di “dispositivi medici digitali impiantati” che possono essere utilizzati dalle compagnie assicurative per calcolare i pagamenti dell’assicurazione sanitaria. Sembra che queste ambizioni non saranno limitate a Mosca. Nell’ultima metà del 2019, la Duma di Stato russa ha commissionato un rapporto per indagare sullo “sviluppo senza conflitti” di una “nuova generazione di tecnologie” (come l'”editing del genoma”) al fine di creare un “nuovo tipo di società”.

Domanda 4 – Ho difficoltà a credere che un patriota russo, come Vladimir Putin, sarebbe d’accordo con ciò che equivale a una presa di controllo del paese da parte di élite straniere, della mafia dei banchieri e del cartello globale della droga. È ignaro di ciò che sta accadendo proprio sotto il suo naso o sono in gioco altri fattori?

Riley Waggaman- Ovunque Putin si trovi su questo, sicuramente deve rendersi conto che il governo russo sta perseguendo politiche estremamente impopolari, prima con la vaccinazione coercitiva, e ora con la proposta di QR-izzazione del paese. Il vice deputato della Duma di Stato Mikhail Delyagin ha recentemente avvertito che l’adozione di un “ausweis” sanitario digitale a livello nazionale equivarrebbe a un “colpo di stato” che consegnerebbe la gestione esterna del paese a “Big Tech e Big Pharma attraverso l’OMS“. Il motivo per cui ne parlo è perché, almeno per come ho capito i suoi commenti, Delyagin non crede che Putin sia direttamente coinvolto in ciò che sta accadendo e teme che il presidente russo finirà per prendersi la colpa di qualsiasi caos sociale e / o economico che potrebbe esserci (Delyagin: “Quando questi oligarchi selvaggi saliranno al potere, quando questa triste mafia medica salirà al potere, la Russia non esisterà più! Non ci sarà nessuno a difendere la Russia! Se Putin firma questa legge, chi difenderà Putin? Ne citerò due dozzine, ma per quanto riguarda il resto? Aiutatevi, proteggete voi stessi e la Russia da un colpo di Stato!”). Se questo è il caso, è imperativo fermare queste politiche pericolose e destabilizzanti prima che scatenino gravi sconvolgimenti in Russia.

In verità, è difficile sostenere che Putin sia un chiaro alleato nella lotta contro i mandati sperimentali sulle droghe o la visione contorta del World Economic Forum per il futuro. A gennaio, il presidente russo ha tenuto un discorso al WEF in cui ha chiesto di “espandere la scala dei test e delle vaccinazioni [COVID]” in tutto il mondo. Ha continuato affermando che deve essere creata una “struttura di alta qualità” per aiutare a superare gli “squilibri sociali” che sono stati esacerbati dalla pandemia. “I bilanci statali e le banche centrali” dovrebbero svolgere un “ruolo chiave” nel ripristinare rapidamente le economie globali e nazionali, ha spiegato Putin.

Non è solo un modo elegante per dire Build Back Better?

Abbiamo disperatamente bisogno di un dialogo aperto e franco su ciò che sta accadendo in Russia in questo momento – discussioni che sono vistosamente assenti nella stragrande maggioranza dei “media main-stream”. Non pretendo di avere tutte le risposte, ma sono scioccato dal fatto che così pochi sembrano fare domande.

Domanda 5 – In Russia, vediamo le stesse bandiere rosse che stanno apparendo in tutto l’Occidente; vaccinazioni forzate, sospensione dei diritti civili e costante scivolamento verso l’autoritarismo. Fino a che punto vede questi sviluppi come una lotta primordiale tra il bene e il male?

Riley Waggaman- Mi viene spesso in mente quella frase inquietante di Alexis de Tocqueville: “Torno indietro di epoca in epoca fino alla più remota antichità; ma non trovo alcun parallelo con ciò che sta accadendo davanti ai miei occhi: mentre il passato ha cessato di gettare la sua luce sul futuro, la mente dell’uomo vaga nell’oscurità“.

Ogni giorno che passa sembra che veniamo separati con la forza dal nostro passato. Siamo stati “riqualificati” per accettare un nuovo modello di civiltà. Sta accadendo a livello locale, regionale, nazionale e globale. Sta lacerando le famiglie.

Credo che siamo di fronte a un male che non ha eguali nella storia umana. Siamo in un territorio completamente inesplorato ed estremamente pericoloso. Tuttavia, ci sono lezioni e avvertimenti che possiamo trarre dalla storia. L’introduzione mondiale dei pass sanitari digitali ha una sorprendente somiglianza con l’adozione globale dei passaporti internazionali dopo la Prima Guerra Mondiale. Il tuo passaporto è una reliquia Prima Guerra Mondiale. Doveva essere un documento temporaneo per controllare il flusso di rifugiati e tenere fuori le spie nemiche. Non era così temporaneo però, vero?

Il romanziere austriaco Stefan Zweig scrisse a lungo su ciò che questo nuovo sistema di controllo significava per coloro che avevano vissuto nell’Europa prebellica: “Gli esseri umani erano fatti sentire che erano oggetti e non soggetti, che nulla era un loro diritto ma tutto semplicemente un favore per grazia ufficiale. Sono stati codificati, registrati, numerati, timbrati… Le umiliazioni che una volta erano state escogitate pensando solo ai criminali ora sono state imposte al viaggiatore, prima e durante ogni viaggio”. Ha aggiunto: “Ho sempre dovuto pensare a ciò che un russo in esilio mi aveva detto anni fa: ‘Precedentemente l’uomo aveva solo un corpo e un’anima. Ora ha bisogno anche di un passaporto perché senza di esso non sarà trattato come un essere umano“.

Ora siamo tutti sospettati di rischi biologici, oltre ad essere potenziali criminali. A questo punto, le “masse non vaccinate” sono viste come esseri umani agli occhi dei nostri signori globali? Anche coloro che hanno doverosamente ottenuto il loro colpo di richiamo devono ora rendersi conto che le loro libertà non saranno restituite a loro. Non è così che funziona. Il deputato della Duma Delyagin ha toccato questo punto nel suo video appello ai russi:

“Stanno già parlando con noi nello stesso modo in cui di solito parlano con gli animali. Lo stato ora parla in modo così sfacciato al popolo. È così che parlano alla popolazione dei territori occupati, che per qualche motivo non capisce di essere occupata”.

Un’osservazione notevole, che si applica a quasi tutto il mondo.

Ho un figlio piccolo. È un cittadino russo. Vorrei che fosse trattato come un essere umano.

La situazione è estremamente triste. Personalmente, credo che ci sia un profondo elemento spirituale in gioco. Come possiamo fermare questo male profondo?

Riley Waggaman è uno scrittore di Mosca. Ha lavorato per Russia Insider, RT e Press TV. Contribuisce alla Russian-Faith.com e alla Anti-Empire.com. Scrive regolarmente sulla Russia sul suo account Substack: Edwardslavsquat.substack.com

Fonte: “I believe we are facing an evil that has no equal in human history” – Seemorerocks

Data articolo: 27 novembre 2021

Traduzione di Matteo D’Amico

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