Per “Avvenire”  e per la Conferenza Episcopale Italiana  il Covid-19 è cosa più grave dell’aborto?

Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, come tutti i principali mass-media  italiani e stranieri, è totalmente allineato allo schema propagandistico imposto dai vari governi sul Covid, fondato su una comunicazione ossessiva e monotematica che dia ogni giorno, come notizia più importante, il numero dei morti di covid, quello dei contagiati o positivi, divisi in sintomatici e asintomatici, quello, infine, dei vaccini inoculati.     La cosiddetta “pandemia” è in effetti -oltre e più che un problema medico e sanitario- un artefatto mass-mediatico: esiste in modo immaginario e continuerà ad esistere fino a che a) i giornali e i vari media ne parleranno in modo allarmistico; b) le persone continueranno a credere a ciò che la stampa e i media raccontano, o meglio alle modalità artatamente allarmistiche con le quali lo raccontano.

Ci si aspetterebbe, dall’unico quotidiano cattolico italiano (L’Osservatore Romano è ormai solo digitale e sta in pratica scomparendo),  un minimo di spirito critico, la capacità di leggere in profondità nei fatti, il coraggio di prendere le distanze dalla narrativa imposta dai “padroni del discorso”; e invece il quotidiano dei vescovi sul tema Covid è totalmente allineato alla stampa main-stream, con la conta giornaliera dei presunti morti di covid (nella migliore delle ipotesi spesso , in realtà, morti “col” covid), l’allarmismo più becero, la spinta più acritica verso la vaccinazione universale, in ciò perfettamente in linea con Bergoglio e il suo insensato e patologico supportare i poteri forti nella loro più che sospetta volontà di vaccinare tutto il mondo.

Ma a questo punto non ci si può non fare una domanda: perché Avvenire non riserva la stessa attenzione al conteggio degli aborti nel mondo o in Italia? Infatti questo tema non è certo affrontato troppo spesso, né con grande energia dai vescovi italiani e dal loro giornale. Ma guardiamo ai dati: nel 2021 nel mondo sono morti a causa del covid  3,5 milioni di persone, prevalentemente anziane e già gravemente ammalate (dati O.M.S.). Sempre nel 2021 sono stati soppressi tramite aborto chirurgico 42,6 milioni di feti di bambini (dati https://www.worldometers.info/coronavirus/).  Se contassimo anche gli aborti procurati con le pillole “del giorno dopo”, o con le pillole contraccettive che impediscono l’annidamento dell’embrione, arriveremmo a diverse centinaia di milioni di aborti all’anno.  Ma, anche limitandoci agli aborti chirurgici, si tratta di circa 117.000 aborti al giorno, contro 9600 morti al giorno di covid: i morti di covid nel mondo sono solo l’8,2 % dei morti per aborto chirurgico. In Italia il rapporto è un po’ diverso, con un bilanciamento sui due anni (2020 e 2021) di circa 1:1: i morti di Covid dall’inizio della “pandemia” sono stati circa 140.000, gli aborti all’anno sono un po’ sotto i 70.000 all’anno (dunque quasi 140.000 in totale nei due anni della pandemia).  Perché “Avvenire” non fa costantemente un breve articolo in prima pagina nel quale ricordarci che ogni giorno in Italia vengono uccisi tramite l’aborto quasi 190 bambini?

Vi sono però differenze degne di essere apprezzate, e che stupisce non siano colte da Avvenire e dalle autorità Vaticane: mentre i morti di o con covid sono persone che soccombono a una malattia, fatto triste, ma umano e naturale; viceversa gli aborti volontari sono un gravissimo peccato, un esecrabile misfatto pubblico e, come uccisione volontaria di un innocente, sono atti contronatura che gridano vendetta al cielo.

La Chiesa cattolica italiana e il suo giornale di punta dovrebbero quindi mostrare un’attenzione molto maggiore all’aborto, piuttosto che al covid; a meno che la strana afasia delle autorità vaticane sull’aborto e il loro continuo allarmismo sul covid non possano essere spiegate dai misteriosi incontri di Bergoglio con l’amministratore delegato di Pfizer (Bourla) e con Melinda Gates (vedi https://www.maurizioblondet.it/el-papa-ha-incontrato-due-volte-bourla-in-segreto-e-melinda-gates-e-fauci/ ). E’ certo infatti che coloro che hanno organizzato nei minimi dettagli la gestione della “pandemia” come vettore in grado portare il mondo verso gli obiettivi dell’Agenda 2030 e del Great Reset danno molta importanza alla sottomissione della Chiesa  e all’appoggio delle autorità cattoliche.

 

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1 Comment

  • giacomo muraro Posted Gennaio 18, 2022 11:05 am

    Purtroppo ormai la gerarchia cattolica e la maggioranza del clero rispecchiano il paganesimo imperante nella società.

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