Il 6G potrebbe usare gli esseri umani come antenne

Sebbene l’attuale tecnologia 5G sia ancora agli inizi, sembra che uno dei modi per migliorare l’efficienza delle reti di trasmissione dati nel prossimo futuro potrebbe essere attraverso l’uso degli esseri umani come antenne ripetitrici.

Si scopre che il corpo umano è il mezzo migliore per amplificare la capacità di una bobina di rame di raccogliere onde elettromagnetiche e ci sono già braccialetti o collane per gli esseri umani che possono fungere da dispositivi di raccolta di energia radioelettrica.

La nozione di persone radiosensibili non è nuova e si basa su solide argomentazioni scientifiche. Il corpo umano non solo può amplificare determinate onde elettromagnetiche, ma può anche creare energia da queste onde. Una delle soluzioni più adatte per trasformare gli esseri umani in ripetitori di comunicazioni radio e possibilmente una fonte di energia è l’aggiunta di nanoparticelle di grafene nel corpo umano. Il grafene è un materiale cristallino bidimensionale, una forma allotropica del carbonio, il cui impilamento costituisce la grafite (definizione di Wallace). Questo materiale conduttivo è un eccellente assorbitore di energia elettromagnetica. La sua mobilità elettronica lo rende un materiale ideale per l’elettronica ad alta frequenza (in teraHertz).

Le attuali reti 5G utilizzano frequenze millimetriche variabili tra 30 e 300 gigahertz, ovvero oscillazioni da 10 a 100 volte quelle delle reti 4G+ e 4G. Il 6G potrebbe utilizzare frequenze molto più alte dell’ordine di Terahertz (THz). La trasformazione del corpo umano in un’antenna che amplifica le onde elettromagnetiche e l’utilizzo di lampi di luce visibile risolveranno il problema delle altissime frequenze poste dal 6G.

Tra le tecnologie che potrebbero completare la trasformazione dell’uomo in un relè di comunicazione, Li-Fi (Light Fidelity) è una tecnica che utilizza lo spettro visibile della luce (lunghezza d’onda tra blu-verde e arancione-rosso, corrispondente rispettivamente alla gamma di frequenza da 670 a 460 THz) attraverso la codifica e l’invio di dati tramite modulazione di ampiezza della sorgente luminosa. La comunicazione della luce visibile è quindi fondamentalmente una versione wireless della fibra ottica che utilizza lampi (fino a un milione di scintillazioni al secondo) di luce visibile per trasmettere informazioni. È probabile che questa tecnologia diventi lo standard per la connessione Internet domestica entro pochi anni.

La stroboscopia, anche impercettibile, ha effetti sull’uomo e su altri esseri viventi, proprio come le onde elettromagnetiche. L’aggiunta di nanoparticelle di materiali semiconduttori nel corpo umano è senza rischi?

Il corpo umano straordinariamente complesso non ha ancora rivelato tutti i suoi segreti. In particolare quelle relative alle sue interazioni con i campi energetici, la luce, le onde elettromagnetiche, i neutrini provenienti dallo spazio, la radioattività e il campo gravitazionale della Terra e della Luna. L’aggiunta di nanoparticelle al corpo umano con un metodo o con l’altro è un passo rischioso verso un transumanesimo che non dice il suo nome, di cui non conosciamo né gli effetti né l’impatto sulla salute e sull’ambiente. In questa fase, siamo all’epoca in cui si negavano gli effetti dannosi del Radium sugli operai esposti a questo elemento radioattivo in certe fabbriche (tra gli anni ’20 e gli anni ’60 si usava vernice luminescente al radio per far brillare lancette e quadranti). altri strumenti). Conosciamo le conseguenze di questa negazione.

Siamo di nuovo nella negazione. Una negazione di altro tipo ma non meno violenta e aggressiva. Eppure non conosciamo gli effetti delle perturbazioni esogene del campo radioelettrico naturale nell’uomo (la nozione di alone o aura non è casuale nell’iconografia di diverse regioni del mondo).

Che ne dici di iniettare nanoparticelle di un elemento semiconduttore nel corpo umano? Fin dove arriverà la sottomissione dell’uomo alla Tecnica?

Questa Tecnica che tanto fece inorridire gli antichi Greci (a causa di disastri passati e dimenticati) ora si propone di trasformare l’umano in un ripetitore di telefonia mobile perché sia ​​chiaro, lo smartphone tenuto in mano come un sassolino raccolto in spiaggia è lontano dall’inizio di una soluzione ottimale. Ciò non potrebbe avvenire senza l’integrazione di questo strumento all’interno dell’uomo rompendo così la coordinazione tra il cervello e la mano ma potendo trasformare l’uomo in un semplice servomeccanismo o terminale di una rete di controllo centralizzata.

È una forma di asservimento definitivo sognata da alcuni elitari che cercano di trasformare questa massa di otto miliardi di esseri umani sulla terra in un semplice relè 0-1 di un universo cibernetico ancora una questione di fantascienza… Ma non per molto tempo. I cambiamenti avvenuti nel mondo nel 2020 dovrebbero allertarci sulla capacità di controllo della realtà indotta dai nuovi orientamenti della tecnologia.

 

Fonte: Strategika51

Data: 13/01/2023

(https://strategika51.org/2023/01/13/la-6g-pourrait-utiliser-les-humains-comme-antennes/)

Traduzione: M. D’Amico

 

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